“UNDER PRESSURE”
Le opere di Simona Gasperini appartengono a quel mondo del Realismo Magico caratterizzato da una visione della realtà lucida e sospesa, che suggerisce la presenza di una consistenza invisibile, metafisica o magica. Le sue realizzazioni sono la metamorfosi di quella corrente ormai a noi molto lontana dove vigeva il simbolismo e l’onirico. Ci troviamo di fronte alla bellezza delle Donne auliche, leggere, quasi un soffio divino, collage e assemblaggi interpretativi che evocano il mistero della società contemporanea, tratti distintivi con la matita, materiali cartacei impregnati di poesie, interpretazioni filosofiche, elementi narranti, storie che esprimono temi dal tono delicato e drammatico. Una visione al femminile, quella della Gasperini, in cui emergono i valori plastici, una densa pittura metafisica che attinge nell’arte del XIX secolo ma anche una forte ispirazione al mondo della classicità.
Non dimentichiamo che i pionieri del Realismo Magico sono stati Donghi e Casorati, pittori della nuova oggettività che hanno ribaltato la concezione delle arti visive. Produssero le più belle opere neo-espressioniste, mediante atmosfere surrealiste, nel più ampio contesto del ritorno all’ordine europeo. E non dimentichiamo quanto la dimensione visiva sia stata importante anche nel mondo della musica. D’altronde, nel Novecento, le forme più popolari di cultura tendono alla multimedialità come nelle opere di Simona Gasperini, in cui la combinazione di parole, musica, immagini e danza creano complessi risultati artistici. Non a caso si parla di cross-over, ossia di contaminazioni fra diverse arti, mezzi espressivi, generi, stili e culture.
Simona rimane fedele a questa realtà curando con attenzione ogni singolo particolare. Lo spazio che rappresenta non è solo costruito secondo linee rinascimentali ma segue quell’evoluzione della scomposizione che solo Picasso e Braque hanno saputo sperimentare. Opere cristallizzate, bloccate nel continuum temporale. Una realtà sospesa, impreziosita dai suoi ambienti raffinati. L’effetto estetico delle sue opere d’arte fa trasparire un tratto specifico della personalità profonda dell’artista: quasi un rapporto egocentrico con la natura, il relazionarsi a sé, la capacità di rapportarsi ai propri sentimenti, pensieri e volontà sentendo pensando e volendo. In tutto ciò governa una strana asimmetria fra sentimenti positivi e negativi. É questo quanto accade nel momento in cui, osservando un’opera d’arte cerchiamo soddisfazione. A questo punto, quale altro motivo potremmo avere per guardarla? Essa ci comunica uno stato d’animo. Il modo in cui l’opera d’arte agisce coincide con ciò che provoca. Simona vuole provocare tutto ciò che le è attorno, vuole spronare l’osservatore ad andare oltre, a non soffermarsi esclusivamente sull’estetica ma sul significato legato alla tecnica, alla figura, ai materiali e al sentimento. Dall’ eleganza dei suoi collage, delle sue donne fatali consapevoli del proprio peso sociale si evidenzia la profondità d’animo della donna contemporanea.
Carmen D’Antonino
Storica e critica dell’arte